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Caratteristiche:

Legna

Pellet


Confronto




Legna:

Stagionatura

Tipi di Legno


Combustione




Pellet:

Qualità

Tipi di Pellet


Combustione




Attenzione! Quando ordinate la legna da ardere ordinatela in varie pezzature e varie dimensioni di spacco.

I moderni caminetti funzionano molto bene con ceppi interi anche di diametro 15-20 cm che, quando ben stagionati, garantiscono un'incredibile resa ed autonomia.
Il nostro consiglio è di ordinare legna di 10 cm più corta rispetto all'interno del focolare, facendola spaccare solamente a metà (non a un quarto), e facendosi lasciare anche pezzi interi non spaccati.




Stagionatura Legna


  Stagionatura della Legna


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Uno degli errori più comuni che si commettono nel bruciare legna è di bruciare legna verde. Più della metà del peso della legna appena tagliata è costituito da acqua. Occorrono un minimo di 6 mesi per stagionare il legno, ed è meglio permettergli di stagionare il più possibile.

Il legno ben stagionato perde oltre il 70% della sua umidità e perciò sarà molto più facile da accendere, più leggero e facile da maneggiare, ma soprattutto fornirà molto più calore durante la combustione.

La legna verde può contenere fino al 70% di umidità rispetto alla massa, ed il legno è considerato secco quando contiene meno del 20% di umidità (circa 24 mesi di stagionatura).

Effetti della legna
legna asciutta
legna umida
Asciutta
Umida

La percentuale di umidità incide molto sul potere calorico del legno, perché una parte del calore sprigionato nella combustione serve per far evaporare l'acqua contenuta in esso.

Di seguito possiamo vedere il potere calorico del faggio in rapporto all'umidità:

Faggio anidro circa 4450 Kcal/Kg
15% di umidità 3700 Kcal/Kg
20% di umidità 3400 Kcal/Kg
30% di umidità 2900 Kcal/Kg
40% di umidità 2400 Kcal/Kg
50% di umidità 1900 Kcal/Kg

Il faggio secco (15% di umidità), rispetto allo stesso legno con il 30% di umidità sprigiona il 27% di calore in più, ed il suo potere calorico si riduce a circa la metà quando l'umidità è del 50%.

Teniamo bene a mente che legna vecchia non significa automaticamente legna secca: l'essicazione non è solo questione di tempo, ma anche di giusta collocazione e conservazione durante tutto il processo di stagionatura. Legna conservata male, per molto tempo senza protezione, in ambienti umidi e poco ventilati, sarà probabilmente più marcia che secca.

Video esempio di pessimo funzionamento

Video esempio di funzionamento scadente


Nella tabella seguente vediamo i tempi medi di stagionatura da seguire per ottenere della buona legna da ardere.


Umidità media del legno

Tempo di stagionatura
Legna in ciocchi
Legna in tronchi
0 (legna verde)
75%
80%
3 mesi
50%
65%
6 mesi
40%
50%
12 mesi
30%
40%
24 mesi
20%
30%
30 mesi
15%
25%


Vediamo anche il potere calorifico del legno in funzione del contenuto di acqua

combustioneTabellaraporto rendimento-umidità Legna


Insomma, potendo aspettare converrà far seccare bene la legna prima di utilizzarla per il riscaldamento, così da ricavarne il maggior calore possibile.

Legna umida

Umidità della legna evidenziata grazie ad un sacchetto di plastica





Tipi di Legno


Tipi di Legno


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Il legno è una risorsa locale quindi il tipo che sarà possibile bruciare dipenderà in larga misura dalle specie che crescono nella zona. L'alto costo del trasporto ed il basso valore aggiunto impediscono alla legna di essere consegnata a grandi distanze.

Tutto il legno può essere suddiviso in due categorie: legno dolce o legno duro.

Il legno duro è ricavato dalle latifoglie, generalmente alberi decidui come faggio, rovere, frassino, carpino, noce. Il legno dolce è ricavato dalle conifere, o sempreverdi, ad esempio abete, pino, larice

In relazione al peso, tutti i legni hanno un potere calorifico simile, ricordiamo però che il legno duro è più denso e quindi produce maggior calore in rapporto al volume.

I legni duri sono più densi e meno resinosi di quelli dolci, perciò bruciano più lentamente producendo un calore prolungato. Di contro i legni dolci bruciano più velocemente producendo un calore più intenso e questo li rende ottimi per avviare il fuoco.
I legni dolci producono anche maggiori quantità di creosoto (una sostanza appiccicosa e densa), e questo significa dover pulire più spesso il camino.

Per avere un fuoco caldo e duraturo la miglior scelta è mischiare un 30% di legno dolce con un 70% di legno duro.

Combustione a parte, i vari tipi di legno hanno delle caratteristiche specifiche che meritano di essere approfondite. Legni a fibra corta e storta sono meno facili da spaccare e lavorare di legni che hanno fibra lunga e liscia. Alcuni legni producono grandi quantità di fumo, altri contengono sacche di umidità che provocano pericolosi scoppiettii durante la combustione.

Nella tabella seguente alcune delle caratteristiche dei tipi più comuni di legno.



Caratteristiche dei vari legni

Tipo
Calore
Facilità taglio
Facilità di combustione Densità fumi
Legni Duri
Acero
Alto
Buona
Buona Bassa
Betulla
Alto
Buona Buona Bassa
Faggio
Alto
Buona Buona Bassa
Carpino
Alto
Buona
Buona
Bassa
Frassino
Alto
Buona Buona Bassa
Noce
Medio
Buona Buona Bassa
Olmo Medio Bassa Media Media
Pioppo Basso Bassa Buona Media
Legni Dolci
Abete
Basso
Media
Media
Media
Larice
Medio
Buona
Buona
Media
Castagno
Basso
Buona
Media
Media
Pino
Basso
Media
Media
Media


Vediamo anche il peso specifico delle principali essenze legnose, confrontando il loro peso da verdi a secche.

Peso specifico principali essenze legnose

Estratto da un opuscolo informativo degli anni cinquanta del secolo scorso: la conoscenza della legna fa parte della nostra tradizione da sempre.


Come abbiamo appena visto, acquistare legna verde servirà solamente a pagare acqua allo stesso prezzo della legna, acqua che dovremo anche far evaporare se vorremo bruciare bene la legna.





Combustione Legna


Combustione della Legna


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Riscaldare con la legna è una vera e propria scelta di vita, soprattutto se si è abituati a regolare la temperatura con il termostato.

Trovare, comprare, trasportare, tagliare, sistemare, stoccare legna, così come accendere e gestire il fuoco e liberarsi della cenere sono compiti che si dovrà imparare ad amare, perché diventeranno parte della vita quotidiana.
Amare e conoscere il legno come combustibile è indispensabile per poter ottenere dei buoni risultati da un caminetto o una stufa.

Il legno è, in buona sostanza, un magazzino di energia solare. Le foglie degli alberi agiscono come pannelli solari assorbendo l'energia irradiata dal sole ed utilizzandola per convertire acqua, anidride carbonica e minerali in materia organica, il legno. Bruciare legna significa liberare questa energia. Assieme a quella del pellet, la combustione di legno per la produzione di energia termica è la più rispettosa dell'ambiente tra tutti i combustibili.


Affinché il legno bruci due cose sono necessarie: ossigeno e calore. Perché un caminetto bruci il legno efficacemente, si deve mantenere alta la temperatura all'interno del focolare, provvedendo nel contempo all'immissione dell'ossigeno necessario alla combustione.

Quando il legno brucia passa attraverso tre fasi:

1.Essicazione: l'umidità evapora dal legno per azione del fuoco che lo circonda. Qualunque legno contiene una certa percentuale di umidità. Poiché una parte del calore prodotto dal fuoco è impiegata per la sua evaporazione, è molto più conveniente (e meno inquinante), usare legna ben stagionata piuttosto che legna verde tagliata di fresco.
2.Pirolisi (gassificazione): aumentando la temperatura il legno si decompone in gas e carbonio solido (carbone). La maggior parte dei gas fuggirà per il camino, a meno che la temperatura nel focolare sia abbastanza alta da bruciarli. Una volta nel camino, i gas si combinano con l'umidità per formare creosoto.
3.Combustione: i gas e il carbone bruciano. In questa fase si produce la maggior parte del calore sfruttabile. Il carbone comincia a bruciare emettendo calore tra i 550°C ed i 700°C, riducendosi in cenere. I gas volatili si accendono tra i 600°C ed i 650°C, purché abbiano sufficiente ossigeno. I caminetti e le stufe migliori sono quelli che riescono a sfruttare al meglio la combustione di questi gas.

Attenzione! Se non si alimenta il caminetto o la stufa a legna con il corretto apporto di aria, i gas infiammabili non avranno abbastanza ossigeno per bruciare e rilasceranno monossido di carbonio.


Potere calorico del legno
Il poter calorico del legno è espresso in Kcal/Kg e rappresenta la quantità di calore sprigionata dalla completa combustione di un Kg di legna. Il potere calorico dipende dalla qualità del legno e dal suo tasso di umidità. A parità di volume i legni duri essendo più densi producono maggior calore.

Apporto di aria
Come tutti i combustibili il legno ha bisogno di aria per bruciare. Poiché è un combustibile solido e si miscela con difficoltà con l'aria, è necessario fornire un'adeguata quantità di aria per essere sicuri che la combustione avvenga regolarmente. L'aria in eccesso che non viene bruciata viene espulsa nella canna fumaria, trascinando con sé una parte del calore prodotto.
I caminetti e le stufe migliori sono quelli che riescono a calibrare al meglio l'apporto di aria nel focolare, così da averne a sufficienza per portare a termine la combustione, ma senza averne troppa in eccesso che causi eccessive perdite di calore dalla canna fumaria.

Aria terziaria
Doppia combustione
Video esempio della combustione innescata dall'aria
immessa nella parte alta del focolare


Redisui della combustione
Il legno è costituito da una parte organica combustibile, da una parte minerale inerte e dall'acqua. Le sostanze organiche, per azione dell'ossidazione ad alta temperatura durante la combustione, liberano energia e producono residui che, a seconda della qualità della combustione, possono variare.
I principali residui sono le ceneri e sono ciò che rimane della parte minerale del legno.

Ossidi di Azoto
L'alta temperatura favorisce l'unione delle molecole di ossigeno e di azoto presenti nell'aria. La produzione di ossidi di azoto non dipende quindi dal tipo di combustibile  e non può essere eliminata del tutto, ma solo ridotta con il controllo dell'aria comburente.

Ossidi di Carbonio
Gli ossidi di carbonio costituiscono la massa principale dei gas prodotti dalla combustione. Il monossido di carbonio si produce come primo risultato della combustione e brucia poi ad anidride carbonica (biossido di carbonio), per successiva ossigenazione.
Il biossido è il risultato naturale di una combustione corretta. Quando la combustione avviene in assenza di ossigeno non si arresta completamente, ma procede producendo monossido anziché biossido, con una notevole riduzione della potenza termica ottenibile.
Attenzione! Il monossido di carbonio è molto pericoloso! E' un gas insidioso, inodore e incolore, percepibile solo dai sintomi che produce. E' di lenta metabolizzazione, l'intossicazione può avvenire per accumulazione da esposizione successive al gas avvenute anche ad intervalli di tempo.
La quasi totalità di casi di intossicazione da monossido di carbonio è dovuta ad errata o mancata manutenzione, oltreché ad errori di installazione, più che a difetti del caminetto o della stufa.

Anidride Carbonica
Il biossido di carbonio (anidride carbonica), si forma per ossiegnazione del monossido di carbonio. E' un gas innocuo, la cui produzione è risultato diretto di una corretta combustione.
Questo processo completo libera la maggior parte dell'energia prodotta nella combustione. E'è inoltre un gas fondamentale per la vita delle piante, che lo assorbono per utilizzarlo nei loro processi biochimici e liberando ossigeno nell'aria.

Idrocarburi Incombusti
Occorre una temperatura molto elevata per bruciare le molecole che costituiscono la parte organica del legno,
come abbiamo già visto parlando della terza fase della combustione. Nei caminetti aperti e nelle stufe di cattiva qualità questa terza fase della combustione non avviene, con conseguente formazione di cresoti. Mescolati alla fuliggine, i creosoti formano delle incrostazioni nelle canne fumarie che se trascurate possono innescare pericolosi incendi. Sono inoltre tossici e possono creare problemi per la salute e per l'ambiente se non gestiti correttamente.
I creosoti si formano più facilmente nelle parti più fredde della canna, come passaggi in muratura non coibentati e comignoli non adeguati. Le canne fumarie in acciaio inox hanno meno problemi di quelle in muratura, sia per le pareti interne lisce, che per la loro maggiore espansione e contrazione durante le varie fasi di riscaldamento e raffreddamento, con conseguente frattura e distacco delle incrostazioni più deboli.

Effetti della combustione
tubo intasato da catrami
focolare con catrami
Tubo intasato da catrami
Focolare con catrami


Fuliggine
La fuliggine è un altro risultato di una combustione incompleta. E' formata sostanzialmente da carbone puro. Assorbe molto facilmente la condensa dei creosoti, aiutandola a fissarsi alle pareti della canna fumaria.
L'inalazione di particelle di fuliggine può essere molto dannosa per la salute, specialmente per i polmoni e il sistema respiratorio.

Condensa
La condensa si forma facilmente bruciando legna verde e in impianti dotati di canne fumarie non adeguatamente coibentate. La prima fase della condensa è costituita soprattutto dal vapore acqueo risultato dall'essicazione della legna nel focolare. Successivamente, con il progredire della combustione si forma dagli idrocarburi incombusti. E' un liquido oleoso , scuro, infiammabile e di facile infiltrazione.
Si può evitare soltanto utilizzando buona legna in prodotti adeguati e che siano stati installati correttamente.


Per maggiori approfondimenti sulla scelta tra caminetti e stufe, a legna o a pellet, rimandiamo alla nostra guida alla scelta: legna o pellet?.










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